24 marzo 2016

"La ragazza del giardino di fronte" di Parnaz Foroutan - Recensione


Titolo: La ragazza del giardino di fronte
Autrice: Parnaz Foroutan
Genere: Romanzo
Editore: Newton Compton Editore



Giudizio: indimenticabile, profondo e complicato...










Mi scuso per la lunghezza della recensione, ma un libro come questo non si può racchiudere in poche righe. 

Preparatevi a piangere, ad arrabbiarvi e a soffrire con queste straordinarie donne che nonostante tutto, cercano di portare avanti la famiglia..la loro famiglia!





Trama 

Asher Malacouti è il capo di una famiglia ebrea che vive nella città iraniana di Kermanshah. Nonostante il successo e la ricchezza, Asher non può avere ciò che più desidera al mondo: un figlio maschio. La giovane moglie, Rakhel, costretta in un matrimonio opprimente, in un periodo storico in cui il valore di una donna dipende dalla sua fertilità, è disperata a causa della propria sterilità e, con il tempo, diventa gelosa e vendicativa. La sua afflizione è esasperata dalla gravidanza della cognata e dalla passione che il marito prova per Kokab, la moglie di suo cugino. Frustrato perché la moglie non riesce a dargli un erede, Asher prenderà una decisione fatale, che ridurrà a pezzi la sua famiglia e porterà Rakhel a compiere un gesto estremo, per salvare se stessa e la sua posizione all’interno della famiglia. Una storia tragica, una magnifica rappresentazione del tradimento e del sacrificio. E di un Iran che forse non esiste più.

Una famiglia, una decisione fatale, una storia imperdibile

«In questo splendido esordio, Foroutan attinge alla propria storia familiare per integrare il folclore e le tradizioni del vecchio Iran. Piena di tensione, quasi inquietante, questa storia avvincente di gelosia, sacrificio e tradimento, così come i suoi personaggi intimamente tratteggiati, non sarà facile da dimenticare.»Booklist
«L’esordio lirico di Foroutan offre un mosaico di storie... Abilmente strutturato, questo romanzo racconta la vita di una famiglia, parlando del dolore, dei legami oppressivi, all’interno e fuori dalle mura domestiche, e lo fa con una grazia particolare, merito della delicatezza del punto di vista.»Kirkus Reviews

Recensione



Ricordo ancora la prima volta che lessi “Mille splendidi soli”. Ero “piccola” per comprenderlo in pieno, perché leggere un libro del genere a 13-14 anni non ha la stessa profondità e lo stesso dolore che si prova  a leggerlo a 16-20 anni. La storia di Mariam e Laila è qualcosa di profondamente grande. La crudezza con cui è stato scritto non vi nego che mi ha colpito tanto.. troppo. A distanza di anni dalla prima lettura, ancora a pensarci mi vengono gli occhi lucidi e sono partita da questo per la recensione di oggi, perché anche se abbiamo di fronte a noi un libro diverso, ci sono delle cose che li accomunano.

Ci troviamo di fronte una storia "complicata". Una storia che deve essere letta per poter essere compresa.

Ci troviamo di fronte ad una famiglia distrutta che non sta in piedi. Il dolore delle donne è talmente grande da stringere il cuore fino a farlo sanguinare. Siccome è difficile recensire un libro così vero, vorrei descrivervi i personaggi. Non la storia che hanno, ma il loro dolore.

Le due protagoniste principali sono Mahboubeh e Rakhel, che poi sarebbero nipote e zia.

Mahboubeh, in una casa che non sente sua, lontana dalla sua terra natale racconta la storia della famiglia in cui è cresciuta. La sua memoria non è più così giovane, e i ricordi del passato sono una costante del presente. Un dolore acuto e persistente per la domanda più importante di tutte: “Dada, com’è morta mia madre?” “Per la conseguenza di essere donna”.

Per la conseguenza di essere donna…vi giuro che questa frase non basta minimamente, non può bastare a descrivere tutta la rabbia, l’amore e la disperazione di una donna. Di una famiglia di donne.

Zolekhah, rimasta vedova da giovane ha dato tutte le sue energie per crescere al meglio i suoi due figli maschi: Ascher e Ibrahim.

Nell’epoca in cui loro vivono, gli uomini possono avere tutti i soldi, essere i più ricchi, ma se non hanno un figlio, non valgono niente.
Per questo Ascher decide di prendere in sposa Rakhel, per poter mettere su famiglia e per essere finalmente soddisfatto della sua vita.

" E in ogni caso, sono forse affari suoi? Dovrebbe essere una ragazzina a decidere del mio destino? Una ragazzina che non riesce a fare neanche ciò che a una stupida vacca risulta tanto facile?" Ascher

Da qui, la strada  sarà sempre più complicata, sempre di più in salita. Le gelosie, le tensioni saliranno fino a diventare insopportabili e quando Ascher prenderà in sposa un'altra donna, la quiete si spezzerà del tutto.

Il personaggi di Mahboubeh non rivela molto di se. Tralasciando il dolore per la lontananza dalla sua città natale, il suo ruolo è quello di ricordare  e di trasmetterci la storia della sua famiglia. 

"Si erano dimenticati tutti di lei, addirittura Khorsheed. Nessuno aveva bussato per chiedere se aveva sete, se potevano portarle un po' d'acqua, se aveva bisogno di qualcuno che facesse da testimone alla sua sofferenza."

La protagonista indiscussa è Rakhel. Lei è uno di quei personaggi che a primo impatto sono antipatici e cattivi, ma conoscendola fino alla fine, si impara ad amarla e si prova anche compassione per lei. 

Lei si sente una nullità. Non riconosce niente come suo in quella casa e sa che il suo unico compito è quello di mettere al mondo un figlio. Quando questo non avviene inizia a sentirsi sbaglia, insicura e l'odio e la gelosia la porteranno a compiere dei gesti cattivi.

Il male inizia a diventare la sua ossessione. In ogni angolo buio, in ogni persona inizia a vedere qualcosa di malvagio. Questo la porterà a compiere dei gesti estremi. Quando Khorsheed, la persona che considera una sorella, resta incinta del primo figlio, inizia a compiere una serie di gesti e a creare delle circostanze in cui la disgrazia può essere imminente. La fa uscire in piena notte, insiste per fare giochi non adatti ad una donna incinta, ma soprattutto metterà a rischio il suo rapporto con lei.

L'amicizia, l'affetto che le legava viene ogni giorno meno. E se Khorsheed ha suo figlio a cui pensare, Rakhel è sempre più sola. Attraverserà dei momenti terribili senza avere nessuno al suo fianco. Anche suo marito farà finta di non vedere, perchè il suo unico pensiero è Kokab, la sua nuova moglie. 

Kokab è un persona distrutta. Il suo primo marito l'ha ripudiata rifiutandosi di fargli vedere la figlia, la sua unica figlia. Se all'inizio i rapporti tra lei e Rakhel sono inesistenti, il loro finale vi farà scendere qualche lacrime. Non diranno molto, ma quel poco basterà a colmare tutto il resto.


Preparatevi un quaderno vicino, perchè tutti i legami famigliari e i nomi complicati saranno difficili da ricordare. 

La storia merita e anche tanto, se poi pensiamo che l'autrice si è ispirata alla vita delle donne della sua famiglia, assume un significato ancora più profondo. 

Non fermatevi ai primi capitoli, che sono complicati e lenti, ma andate avanti perchè quello che succederà vi farà dimenticare tutto il resto. 

A presto, 
Angela.






2 commenti:

  1. direi piuttosto di tenersi un foglio vicino, un quaderno è un po' esagerato, considerando che non è nemmeno una lettura in lingua

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    1. Si, hai ragione, un foglio è più corretto. Siccome io sono abituata a segnare tutto su un "quaderno" l'ho definito così :)

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